Di Giulio Arnolieri
Italia sconfitta per 6-2 dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio per 2-0 e Portogallo campione d’Europa dopo diciotto anni. Questo l’epilogo della rassegna continentale disputata ad Oliveira de Azemeis in Portogallo che ha visto piazzarsi al terzo posto una Spagna orfana di Pedro Gil, ma anche dei ricambi per una generazione di campioni inarrivabile.
La nazionale di Mariotti aveva iniziato bene vincendo il proprio girone per miglior differenza reti rispetto alla Francia. Per gli azzurri goleade con Inghilterra (8-1) e Germania (11-0) e pareggio (2-2) con la Francia. Nei quarti di finale la sfida con l’Austria, 12-1, è praticamente un allenamento, mentre l’1-0 con il quale è stata sconfitta la Spagna è stato frutto di una difesa eccellente e di un Barozzi super. La finale contro i padroni di casa era iniziata molto bene con una doppietta di Ambrosio che aveva fatto sperare. Per tutta la prima frazione gli azzurri hanno tenuto testa alla nazionale di Senica che però nella ripresa ha accresciuto la pressione e, approfittando di un certo calo dell’Italia, dovuto anche alle fatiche della semifinale con la Spagna (mentre il Portogallo aveva ‘passeggiato’ con la Svizzera) ha prima operato il sorpasso e poi chiuso con un punteggio francamente eccessivo per quanto l’Italia ha fatto vedere.
Ambrosio è stato il miglior realizzatore dell’Italia con 10 reti (incluso quello decisivo alla Spagna), seguito da Verona 6, Compagno 5, Pagnini e Malagoli 4, Cocco 3, Amato e Illuzzi 2. Fra i pali Barozzi (che si è alternato con Gnata) si è confermato sicuramente fra i migliori estremi difensori del mondo al momento. Per quanto riguarda i singoli, molto bene tutti con i giovani Cocco e Compagno che sono già più che delle promesse.
Questi i risultati delle finali: settimo posto: Inghilterra-Austria 5-2; quinto: Francia-Germania 3-2 (ai rigori); terzo: Spagna-Svizzera 7-1; primo: Portogallo-Italia 6-2. Migliori realizzatori il portoghese Rodrigues con 16 centri, seguito da Ambrosio (Italia) e Alves (Portogallo) 10, Jordi Bargallò (Spagna) e Barreiros (Portogallo) 9.